La Cybersecurity è una delle priorità al vertice dell’Agenda strategica del Governo Italiano e degli Stati oltre confine. Ne parla Gerardo Costabile, CEO di DeepCyber, società del Gruppo Maggioli.
Il Governo Draghi ha istituito il 9 giugno scorso la nuova Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN) e ha aggiornato l’elenco dei soggetti del perimetro di sicurezza cibernetica nazionale. Anche il Presidente degli Stati Uniti ed i primi Ministri dei Paesi Nato recentemente hanno stretto accordi per "difendere i Paesi dagli attacchi cibernetici”: la volontà è di trovare un terreno comune per collaborare in ambito cybersecurity.
Nessuno è immune. E con l’utilizzo massivo del cloud e dello smart working, anche a seguito della pandemia da Covid-19, in tutto il mondo le minacce sono aumentate, diventando sempre più sofisticate.
Il Gruppo Maggioli ha recentemente rafforzato la sua presenza nel settore con l’acquisizione di DeepCyber, una newco creata nel 2017 e specializzata in tecniche e sistemi di sicurezza dei dati informatici (Advanced Cyber Threat Intelligence, Protection e Antifrode), con clienti nel settore banking, government, telecomunicazioni, militare, energy e Pubblica Amministrazione.
Gerardo Costabile, CEO di DeepCyber, nonché Presidente dell’Italian Chapter di IISFA (associazione no profit che raggruppa gli specializzati in informatica forense), con una lunga carriera in prima linea a combattere il crimine informatico, interverrà nei prossimi giorni a due web conference sul tema organizzate da The Innovation Group, società di consulenza e ricerca sul mercato digitale e ICT:
Martedì 13 luglio -
Toscana Digital Summit
Cybersecurity e Privacy nella Strategia di sicurezza regionale
Mercoledì 14 luglio - Le best practice della cybersecurity nel 2021
Abilitare la trasformazione digitale e mettere in sicurezza il perimetro esteso del nuovo workplace
Inoltre, nell’intervista rilasciata alla
rivista Osservatore Finanziario, è lo stesso Gerardo Constabile ad affermare che
“Storicamente e mentalmente siamo abituati a vedere la sicurezza informatica come una problematica prettamente tecnologica. Cioè pensiamo che basti mettere antivirus, firewall, antispam per ridurre al massimo i rischi. Ma non è così. La tecnologia è sicuramente necessaria, ma da sola non basta. La sicurezza sul web ha sempre tre componenti: quella tecnologica, quella procedurale (che sono le regole e i processi) e quella umana, delle persone. E spesso il punto debole sono proprio le persone”.