L'organizzazione dei blocchi operatori e la gestione delle liste di attesa nei pronto soccorsi rappresentano una delle sfide più complesse per gli ospedali italiani: nel contesto in cui viviamo è infatti indubbio che gli ospedali italiani spesso si trovano ad affrontare lunghi tempi di attesa per gli interventi chirurgici e una gestione complessa delle emergenze nei Pronto Soccorsi.
Migliorare questi processi è fondamentale per garantire un servizio sanitario efficiente e di qualità. Il Gruppo Maggioli ha quindi collaborato con diverse strutture sanitarie italiane per migliorare l'efficienza dei processi ospedalieri attraverso l'implementazione del sistema organizzativo chiamato "Lean Organization" (in italiano Organizzazione Snella).
Questa metodologia, focalizzata sulla riduzione degli sprechi e sull'ottimizzazione delle risorse (umane e finanziarie), ha contribuito in maniera significativa al successo delle iniziative di miglioramento organizzativo intraprese.
Gli obiettivi principali di un progetto in sanità includono:
- Riduzione dei tempi di attesa per gli interventi chirurgici;
- Ottimizzazione dell'utilizzo delle sale operatorie;
- Miglioramento della gestione delle emergenze nei pronto soccorsi;
- Efficientamento dei Percorsi Diagnostico Terapeutici Assistenziali (PDTA).
All'interno di un progetto di miglioramento le modalità di intervento sono diverse e possono riguardare:
- La formazione del personale ospedaliero sulle tecniche Lean;
- La mappatura dettagliata dei processi operativi e l'identificazione delle aree di inefficienza;
- L'implementazione di soluzioni pratiche per ridurre i tempi di attesa e migliorare la gestione delle risorse;
- Il monitoraggio continuo dei risultati e l'adattamento delle strategie per garantire il miglioramento continuo.
Fatta questa premessa, le esperienze svolte in alcune ASL italiane, come quelle della Regione Umbria e dell'ASL 20 di Biella, offrono alcuni spunti significativi per delineare interventi organizzativi efficaci.
Negli ospedali di Perugia e Terni sono stati realizzati significativi miglioramenti organizzativi. Questi ospedali hanno adottato nuove procedure per la gestione dei blocchi operatori e delle liste di attesa, basate su un'analisi approfondita dei dati a disposizione, dei flussi di lavoro e sull'implementazione di nuove soluzioni organizzative (es. il "flussista", ovvero il responsabile del flusso di gestione dei pazienti all'interno di un Pronto Soccorso, dall'accettazione alla dimissione).
Dati rilevanti conseguenti l'intervento:
- Riduzione dei tempi di attesa medi per gli interventi chirurgici del 20% nell'arco di due anni;
- Ottimizzazione dell'uso delle sale operatorie, con un aumento del 15% del numero di interventi effettuati annualmente;
- riduzione del numero di esami da effettuare per ogni paziente che accede al Pronto Soccorso.
L'ASL 20 di Biella si è concentrata nel miglioramento del processo di riconoscimento dell’invalidità civile ovvero a ridurre i tempi lunghi di risposta alle istanze poste dai cittadini ed a recuperare efficienza interna alla struttura (in termini di personale ed anche di spese).
Dati rilevanti:
- riduzione dei tempi di attesa del 44%;
- risparmio in costi di raccomandate pari a 19.000 euro/anno;
- recupero di efficienza equivalente a 2 persone pari al 30% dell'organico complessivo.
Il Presidio di Ozieri dell'ASL di Sassari ha invece voluto intervenire sul percorso assistenziale (altrimenti detto Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale ovvero PDTA) per la gestione intraospedaliera della frattura di femore in pazienti ultrasessantacinquenni. I PDTA rappresentano infatti un approccio integrato e coordinato al trattamento delle patologie, riducendo la frammentazione delle cure e migliorando l'efficienza dei processi. I benefici dei PDTA si possono infatti riassumere in:
- Maggiore coordinazione tra i diversi attori coinvolti nel percorso di cura del paziente;
- Riduzione dei tempi di attesa grazie alla pianificazione integrata delle risorse;
- Miglioramento della qualità delle cure grazie a protocolli standardizzati e basati su evidenze scientifiche;
- possibilità di rendere il PDTA certificato in qualità secondo le norme ISO 9001.
Dati rilevanti:
- Riduzione di oltre il 50% del tempo totale di gestione del processo;
- Intervento in sala chirurgica entro 6 ore dal ricovero (per il 70% dei casi);
- Il paziente non si sposta ma si muovono gli esperti;
- Riduzione dei costi legati ad attività non necessarie (almeno il 30% dei quali rappresentati da esami ripetuti).
Il miglioramento nella gestione operativa dei blocchi operatori, la riduzione dei tempi di attesa nel Pronto Soccorso e per una operazione chirurgica, il miglioramento dei processi di gestione delle patologie sono tutte necessità improcrastinabili per la sanità italiana. Le esperienze di successo della Regione Umbria, dell'ASL 20 di Biella e dell'ASL di Sassari dimostrano che attraverso l'analisi dei processi, l'adozione di nuove metodologie orientate alla semplificazione ed all'efficientamento nonchè l'implementazione dei PDTA è possibile ottenere risultati significativi e di elevato impatto per i cittadini.
Questi interventi non solo migliorano l'efficienza operativa, ma contribuiscono anche a garantire un servizio sanitario di alta qualità, riducendo i disagi per i pazienti e ottimizzando l'utilizzo delle risorse ospedaliere.
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