Lo ha ribadito il Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale Vittorio Colao
Il futuro del lavoro nella PA prevede una nuova formula mista di lavoro, l’hybrid work, che mette insieme il meglio dei due modelli:
- il lavoro in ufficio, per aumentare la socialità e il senso di appartenenza;
- il lavoro da remoto, per gestire il proprio tempo e abituarsi a raggiungere obiettivi; la transizione verso l’hybrid work richiede consapevolezza e implica un’attenzione su diversi ambiti: organizzazione, cultura e tecnologie con un focus particolare sulla sicurezza.
Preparazione, cambiamento organizzativo e culturale, tecnologie e sicurezza sono dunque gli ingredienti necessari affinché il nuovo si radichi profondamente nell’organizzazione produttiva del nostro Paese. Per questo occorrono nuove leggi perché specie nella Pubblica Amministrazione l’hybrid work non può essere lasciato all’improvvisazione.
L’adozione dell’Hybrid Work dopo il Covid è infatti un’importante passo in avanti per il cambiamento della Pubblica Amministrazione, non solo tecnologico, ma organizzativo. Il Ministro Colao sostiene che si deve procedere nel percorso di Transizione al digitale concentrandosi prima di tutto sull’ottimizzazione degli asset esistenti – infrastrutture per colmare il digital divide, sicurezza informatica e competenze – e ha sottolineato in particolare la necessità di infrastrutture Cloud più sicure, perché i dati sensibili dei cittadini siano tutelati nel tempo.
Notevoli sono i vantaggi di operare in un hybrid work, quali maggiore libertà per i dipendenti che si traduce in un migliore equilibrio tra lavoro e vita privata; un notevole risparmio per l’Ente in termini di costi di gestione della struttura che può essere anche ridotta negli spazi; la possibilità di poter attingere a un bacino di professionisti qualificati anche geograficamente distanti dalla sede di lavoro. Ovviamente esistono anche alcuni svantaggi, primo tra tutti il rischio di creare un gruppo di lavoro di serie A − coloro che lavorano in sede e hanno un accesso facilitato a tutte quelle informazioni che potremmo definire di ‘secondo livello’, ovvero che viaggiano al di fuori degli incontri ufficiali − e un gruppo di lavoro di serie B − coloro che lavorano da casa e hanno relazioni meno fluide.
Per ovviare a questa eventualità è indispensabile che l’hybrid work venga progettato in maniera molto attenta creando filtri e non blocchi tra i diversi gruppi di lavoro affinché tutta la squadra sia in grado di lavorare alla stessa velocità. Fondamentali diventano dunque gli strumenti digitali messi in campo per consentire e armonizzare tutte le attività. Ormai non c’è dubbio che il Cloud rappresenti a questo proposito la strada maestra per gli Enti Locali anche alla luce del PNRR.
L’adozione del Cloud andrebbe anche colta come occasione per ripensare gli adempimenti normativi, i processi e i servizi, in modo che risultino più semplici da gestire per i Dirigenti della PA, e al tempo stesso più facili, più accattivanti e coinvolgenti per i cittadini.
Angelo Bianchi
Direttore Operativo
Gruppo Maggioli